Collegare fatti e persone: alla ricerca di uno strumento

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Schemi e correlazioni storiche e politiche

L’immagine che compare sopra a queste righe è un esempio, una specie di esperimento fatto una domenica mattina sopra un block notes. Riguarda alcuni personaggi coinvolti in alcuni eventi di portata nazionale, come lo scandalo della loggia P2, i contatti con la banda della Magliana e con la criminalità organizzata, il caso Cirillo, Roberto Calvi, il Banco Ambrosiano e alcuni altri fatti. Il rapido esperimento su carta aveva come scopo quello di cercare di vedere come, attraverso alcuni personaggi, determinati eventi siano collegati ad altri. E come altrettanto lo siano gli attori protagonisti (e alcune comparse) tra loro.

Lo scopo, volendo trasportarlo in ambiti diversi da quelli di cellulosa, sarebbe quello di capire se esiste uno strumento informatico che, ricorrendo a semantica e correlazioni, possa generare in automatico grappoli attraverso cui dare una lettura complessiva di determinati fenomeni politici, storici o criminali. Ovviamente la logica poi si potrebbe riversare pari pari su altri ambiti, però quello di interesse nello specifico di questo post è quello citato. Altrettanto ovviamente lo strumento non potrebbe sostituire l’apporto umano e le relative competenze, senza le quali qualsiasi supporto semantico e informatico non avrebbe senso. Ma forse, lavorando su contesti così ampi e articolati, il software – indispensabile che sia libero (libero as in free speech, not as in free beer, come disse Lui) – può venire in aiuto nel cogliere connessioni (o correlazioni) che individuare in altro modo sarebbe arduo. Dunque, che qualcuno sappia, esiste già qualcosa che sia in grado di compiere operazioni del genere? Suggerimenti, proposte, strumenti analoghi? Qualsiasi suggerimento sarebbe prezioso.

20 thoughts on “Collegare fatti e persone: alla ricerca di uno strumento

  1. I programmi esistenti richiedono la codificazione dei dati in formati previsti dal programmatore, senza contare che la base dati deve essere non influenzata dell’attesa del risultatoni da disinformazioni volute o causali.un coccio ti dice che qualcosa si è rotto, due possono farti presumere la tipologia, tre ti danno la conoscenza se stai ricostruendo una tazza o un piattino…

  2. Corrado: la base dati sarebbe da progettare con ausilio tecnico. Avendo una redazione preparata, si potrebbero avere file (in formato vario e possibilmente leggibili all'interno, ma anche pdf derivati da jpg) da descrivere attraverso il free tagging e/o avendo definito in fase di progettazione una tassonomia di partenza molto precisa.

  3. I programmi esistenti richiedono la codificazione dei dati in formati previsti dal programmatore, senza contare che la base dati deve essere non influenzata dell'attesa del risultatonè da disinformazioni volute o causali.un coccio ti dice che qualcosa si è rotto, due possono farti presumere la tipologia, tre ti danno la conoscenza se stai ricostruendo una tazza o un piattino…

  4. Credo che il termine tecnico giusto che possa risolvere il problema è RDF. Non esistono grossi editor per questo tipo di “formato” ma, come Antonella sa, io conosco un bravo programmatore :P

  5. Credo che il termine tecnico giusto che possa risolvere il problema è RDF. Non esistono grossi editor per questo tipo di "formato" ma, come Antonella sa, io conosco un bravo programmatore :P

  6. Giovanni Ridolfi

    Sì anch’io ho pensato ad un software di mappe mentali. io uso View your Mind ( http://www.insilmaril.de/vym/ ) che non necessita di java come freemind.

    ;-)

    Sennò se conosci qualcuno che sa lavorare con bash o perl si potrebbe modificare debtree ( http://alioth.debian.org/~fjp/debtree/ ) che è un programma che prende i dati di dipendenze dei pacchetti Debian e fa dei grafici. Bisognerebbe aggiungere un modo per potere mettere commenti
    es. “suicidio yyy”.
    Il vantaggio sarebbe di lavorare con file di testo e lasciare al programma l’onere di fare il grafico. E’ un’approccio “tipo LaTeX”.

  7. Se servono grafici, sicuramente Graphviz è LA soluzione. Ma mi pare di capire che oltre ai grafici servono delle relazioni semantiche da cui poi estrarre delle “frecce” da disegnare… io qualche tempo fa ho fatto alcuni esperimenti con Semantic MediaWiki, che è semplicemente una estensione del comune MediaWiki ma dà anche la possibilità di fare annotazioni semantiche complesse e collegamenti tra gli oggetti.

    Facci sapere come è andata che mi interessa molto…

  8. Per una serie di vicissitudini personali, ho iniziato ad interessarmi di mappe concettuali e gestione della “conoscenza” alcuni anni fa. A proposito del tuo interessante spunto di riflessione, non sono riuscito ancora ad ottenere dettagli, ma ti segnalo questa curiosa applicazione per le mappe mentali applicata a Wikipedia http://www.wikimindmap.org/

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