Premio poetico a Gelli: guai per gli organizzatori delle proteste

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Come si ricorderà, lo scorso 13 giugno a Ostia c’è stata agitazione per un premio letterario conferito a una persona che, prima che poeta, è altro. Ma la questione non sembra finita con la manifestazione che c’è in stata in protesta del riconoscimento culturale. Quella che segue è una comunicazione scritta Paula de Jesus, presidentessa del comitato civico Entroterra XIII.

Sabato 4 luglio, la polizia di Ostia ha reso ‘edotti’ due pittadini, che hanno partecipato alla manifestazione contro Licio Gelli, che nei loro confronti sarà trasmesso d’ufficio all’autorità giudiziaria apposita informativa di reato. Il reato commesso sarebbe quello di esser stati i promotori di una riunione in luogo pubblico senza aver dato avviso, almeno tre giorni prima, al questore.

I fatti

La manifestazione è terminata intorno alle ore 19:00 davanti alla sede del XIII Municipio con lo scioglimento del presidio delle forze dell’ordine. Tre di noi si sono incamminati per raggiungere le proprie auto, ma sono stati bloccati su Via Quinto Aurelio Simmaco, all’angolo con Via dei Pallottini, dalla Polizia di Stato e invitati a non passare. Alla richiesta del perché di tale impedimento, mentre altre persone transitavano tranquillamente in entrambi i sensi per Via dei Pallottini, la risposta è stata ‘ordine di servizio’. Durante lo scambio dialettico con gli agenti, sono arrivati altri 6 Cittadini, che avevano partecipato alla manifestazione, e anche a loro è stato impedito di passare. Poiché era chiaro che tale impedimento veniva mantenuto solo per i partecipanti alla manifestazione, si è deciso di attendere sul posto la riapertura di Via dei Pallottini. Questo è durato per due ore. Alcuni di noi sono stati identificati, mentre alcuni agenti della Polizia di Stato hanno tenuto nei confronti dei Cittadini un comportamento inappropriato, rifiutandosi perfino di esibire il proprio tesserino identificativo.

I nomi dei Cittadini ? Paula de Jesus e Andrea Schiavone.
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Ho fondato il Comitato Civico Entroterra13. Oggi sono solo il Vice Presidente e mi limito ad occuparmi delle questioni urbanistiche del nostro territorio. Oggi, la polizia è venuta a casa mia per comunicarmi che sono stata denunciata d’ufficio perché avrei manifestato senza autorizzazione e ho dovuto eleggere domicilio per le notificazioni di legge relative al procedimento penale. Non è questa la sede per un dibattito processuale che stabilisca come siano andati i fatti. Se ci sarà lo farò nelle sedi opportune. Però voglio fare alcune considerazioni a più ampio respiro. Ieri sera ho assistito al dibattito alla festa dell’Unità di Ostia Antica con David Sassoli, Alessandro Fulloni e Paolo Pau sul problema dell’informazione e della libertà in questo Paese. Erano presenti diversi giornalisti locali. Senza fare il nome dell’ambasciatore (che non porta pena), mi è stato riferito che il direttore di una nota televisione locale ha chiesto di intercedere nei miei confronti perché non ha gradito i miei comportamenti. Ecco, nella stessa serata in cui si parla dello stato dell’informazione in Italia, della sua concentrazione in poche mani e del tentativo dei poteri forti di chiudere le voci libere, fuori dal coro, del fatto che la mancanza di informazione ha a che fare direttamente con la democrazia e la libertà d’espressione, della chiusura delle testate indipendenti dal potere e dalle sue direttive, della preoccupazione di un ritorno al fascismo … ecco nello stesso preciso momento un direttore, sul cui operato, in occasione della contestazione del premio a Licio Gelli, ho fatto un esposto all’ordine dei Giornalisti, invece di rispondere alla mia mail o di telefonarmi (come ha fatto con altri), manda, come nella più antica tradizione borbonica, un emissario, non perché io possa esercitare un mio diritto e lui un suo dovere, previsto dalla categoria alla quale appartiene, ma per chiedermi di fare un passo indietro.

Questa è la mediocrità di questo misero Municipio.

Oggi, con chiaro intento intimidatorio, mi si ripete “d’ufficio” che devo stare tranquilla, guarda caso alla vigilia dell’inaugurazione del Polo Natatorio di Ostia e non solo.

Questa si chiama prepotenza, che spesso sfocia in repressione e qualche volta anche in galera.
Diceva Benjamin Disraeli che con la giustificazione della necessità si compiono i delitti più spaventosi e, aggiungo io … si alzano i toni anche degli innocenti.

Paula de Jesus

7 thoughts on “Premio poetico a Gelli: guai per gli organizzatori delle proteste

  1. Il solo fatto che un premio di poesia possa essere stato assegnato a Licio Gelli mi fa rabbrividire. Credo che questo costituisca un oltraggio perpetrato nei confronti di tutta la categoria. Invierò una nota di protesta scritta a nome delle associazioni di cui sono membro.

  2. Sì, Gelli prima di essere poeta, è ben altro… Uso il presente, perché la sua figura domina ancora, nonostante in moltissimi lo ignorino, il destino d’Italia.

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