Segreti e simboli dei Rosacroce: le tavole storiche

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Segreti e simboli dei RosacroceArgomento affascinante, quello dei segreti e dei simboli dei Rosacroce tra il XVI e il XVII secolo, soprattutto se si ha la possibilità di consultare materiale dell’epoca. Il titolo originale della collezione è in tedesco, Geheime Figuren der Rosenkreuzer, e le tavole sono state scansite e pubblicate dalla University of Wisconsin Digital Library per essere archiviate all’interno della History of Science and Technology Collection (che contiene diverse altre collezioni di notevole interesse).

Delle tavole dei Rosacrose se ne parla anche su BibliOdyssey e su Boing Boing. In merito al diritto d’autore, si dice che:

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5 thoughts on “Segreti e simboli dei Rosacroce: le tavole storiche

  1. Riprendo dal blog di Luca De Biase:

    Rosacroce senza misteri

    Mentre ero a Palo Alto, l\’altro giorno, mi è capitato di vedere la pubblicità di un parco dei Rosacroce. Incuriosito ho letto il depliant e mi sono collegato al sito.

    La storia di un fossile culturale come quello dei Rosacroce riemerge nelle forme adatte alla società americana. Ci sono le parole chiave che ci si aspetterebbe di trovare in un luogo che ricorda la ricerca esoterica talvolta mascherata di scherno per il mondo dei creduloni (che per qualcuno è stata una storia di scherno per i creduloni talvolta mascherata da ricerca esoterica). Ma c\’è anche altro. C\’è un parco a tema. C\’è il merchandising. C\’è l\’abbonamento alle newsletter e ai corsi. Il tutto in modo trasparente nelle modalità. In questo caso, il mercato modernizza, portando alla luce i temi dei Rosacroce senza imporre molto sul piano delle relazioni personali che un tempo sarebbero state necessarie per avvicinarsi a questa \”filosofia\”. Non va dimenticato questo effetto del denaro: da un certo punto di vista laicizza e democratizza visioni del mondo e circoli culturali che in passato erano inavvicinabili ai più.

    Ma certo non è l\’unico effetto del denaro

  2. Carpeoro

    Sono Carpeoro ho pubblicato di recente un romanzo con appendice saggistica sui Rosa+Croce intitolato “Il volo del Pellicano” e mi accingo a pubblicare l’unica traduzione italiana, da me annotata, dei due manoscritti di Althona, quello del 1785 e quello del 1788. Sono d’accordo sulla critica della mercificazione degli ultimi anni della nobile confraternita, ma anche il silenzio assordante degli anni precedenti, non era da meno…
    Non sono d’accordo, invece nel considerarli un fossile, dai miei studi l’ultimo Ormus della Fratellanza sembra essere stato Salvador Dalì…

  3. GuidoP

    scusate se intervengo ma quando leggo cose di questo tipo rimango scioccato..
    Dalì l’ultimo rosacroce???..
    al massimo “la leggendina” vuole che fosse l’ultimo dei bianchi ed è una cosa completamente differente da quella che stai dicendo tu.

  4. RAFFAELLO BIAGIOTTI

    Dopo aver letto diversi testi e entrato nell’ambito della spiritualità dei ROSA*CROCE, mi sembra che quanto andate pensando e scrivendo non ha nessun effetto pratico, mi spiego, se uno “crede” che questi pensatori e organizzatori dell’ORDINE, abbiano scherzato, allora avete ragione, se invece hanno voluto dare una interpretazione al senso della MAGIA della VITA umana, allora è una COSA SERIA. Io la penso come nel secondo caso e quindi cerco di acculturarmi e vivere in tal senso, collimando anche con altre tradizioni di pertinenza. Sarò egoista? Sarò narcisista? Io sono quello che sono senza rendere conto agli altri.

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